OSPITI Edizione 2024

Luigi Ottoni

Nato ad Ascoli Piceno, frequenta l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica «Silvio D’Amico» di Roma, allievo di Orazio Costa e Luca Ronconi. Si diploma con un saggio sull’«Albergo dei poveri» di Maxim Gorkij sotto la direzione di Andrea Camilleri. Alterna l’attività di attore e di regista in compagnie primarie e per dodici stagioni al Piccolo Teatro di Milano partecipando come interprete della «Tempesta» di Shakespeare per la regia di Giorgio Strehler alla tournée mondiale del 1983/84. Nel 1982 è invitato in Spagna alla Escuela Municipal de Teatro di Saragozza come docente di Commedia dell’Arte, incarico che ricopre per tre anni. È proprio dal linguaggio delle maschere che sviluppa una personale ricerca sull’espressione che trasferisce alle lettura interpretativa di testi letterari e teatrali.

Luigi Ottoni

eventi con Luigi Ottoni

DALLE ALPI ALLA PIANURA SULLE TRACCE DI PIETRO DA CEMMO

DALLE ALPI ALLA PIANURA SULLE TRACCE DI PIETRO DA CEMMO

Incontro con Luca Giarelli – Letture di Luigi Ottoni

Domenica 11 Ottobre 2020

La fine del mondo storto

Un giorno il mondo si sveglia e scopre che sono finiti il petrolio, il carbone e l’energia elettrica. È pieno inverno, soffia un vento ghiacciato e i denti aguzzi del freddo mordono alle caviglie. Gli uomini si guardano l’un l’altro. E ora come faranno? La stagione gelida avanza e non ci sono termosifoni a scaldare, il cibo scarseggia, non c’è nemmeno più luce a illuminare le notti. Le città sono diventate un deserto silenzioso, senza traffico e senza gli schiamazzi e la musica dei locali. Rapidamente gli uomini capiscono che se vogliono arrivare alla fine di quell’inverno di fame e paura, devono guardare indietro, tornare alla sapienza dei nonni che ancora erano in grado di fare le cose con le mani e ascoltavano la natura per cogliere i suoi insegnamenti. Così, mentre un tempo duro e infame si abbatte sul mondo intero e i più deboli iniziano a cadere, quelli che resistono imparano ad accendere fuochi, cacciare gli animali, riconoscere le erbe che nutrono e quelle che guariscono. Resi uguali dalla difficoltà estrema, gli uomini si incammineranno verso la possibilità di un futuro più giusto e pacifico, che arriverà insieme alla tanto attesa primavera. Ma il destino del mondo è incerto, consegnato nelle mani incaute dell’uomo… Mauro Corona ancora una volta stupisce costruendo un romanzo imprevedibile. Un racconto che spaventa, insegna ed emoziona, ma soprattutto lascia senza fiato per la sua implacabile e accorata denuncia di un futuro che ci aspetta.

 

Lo spettacolo è tratto ed ispirato dal libro di Mauro Corona “La fine del mondo storto”.

Con la partecipazione musicale di Dante Borsetto e Giò Bressanelli.

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